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Nel linguaggio comune indichiamo così vari tipi di seta cosiddetta artificiale (ma sarebbe più esatto chiamarli sostituti della seta), preparati per l’appunto con l’acetato di cellulosa, o acetilcellulosa, e ricavati quindi — lo dice lo stesso nome — da una sostanza diffusissima nel mondo vegetale, la cellulosa.
Rispetto al raion (altro figlio della cellulosa) presentano i vantaggi di una maggiore morbidezza e quello di assumere, dopo le operazioni di tintura, colori assai più brillanti. A seconda della tessitura prendono l’aspetto del raso, del taffettà, della faglia, dell’organzino, del moire e via dicendo. L’acetato di cellulosa compare anche nei tessuti misti, come ad es. il broccato, il crespo, il velluto a coste, il gabardine e la flanella. Tutte le sete all’acetato hanno la virtù di essere meno assorbenti del raion e quindi di asciugare più in fretta, di non restringersi con i lavaggi, di non stingere (tutt al più i colori sbiadiscono un po’ col tempo), di essere inattaccabili dagli insetti, di sopportare senza danno l’esposizione al sole, al calore dei termosifoni e all’azione dei candeggianti.
LAVAGGIO
Certi acetati sono lavabili in acqua, altri a secco, altri ancora perfino in lavatrice. Se gli indumenti non contengono all’interno l’etichetta con le istruzioni in proposito, sciogliete in acqua calda (ma non troppo) un po’ di sapone da bucato o di detersivo neutri, immergeteli senza strofinarli, limitandovi ad agitare il bagno e il capo da lavare con la mano, quindi sciacquate abbondantemente in acqua tiepida. Non strizzateli e non torceteli; arrotolateli invece in un asciugamano di spugna e quando non sgocciolano più stendeteli, ma senza assicurarli con le mollette che, in questo caso, dove toccano lasciano il segno.
STIRATURA
Stirateli umidi (se li spruzzaste d’acqua dopo averli lasciati asciugare completamente le goccioline li chiazzerebbero) dal rovescio con il ferro regolato sulla temperatura indicata per il raion (meglio di tutto sarebbe usare il ferro a vapore), completando poi l’opera con una ripassatina sul diritto protetto da un telo. Lasciate evaporare l’umidità residua all’aria, appendendo i capi a una gruccia.